Il mio lavoro

Terapia infiltrativa personalizzata

La terapia infiltrativa personalizzata rappresenta un’opzione conservativa molto efficace che consente di somministrare farmaci direttamente a livello intra-articolare, peritendineo o sottocutaneo.

I farmaci ed i dispositivi medici che utilizzo sono più di 70 e scelgo per ogni paziente la combinazione più efficace per la sua patologia.

In particolare, le infiltrazioni articolari hanno l’obiettivo di migliorare la funzionalità dell’articolazione e di alleviare il dolore, rimandando o evitando il ricorso a soluzioni più invasive come la sostituzione protesica.

Le infiltrazioni peritendinee, muscolari e periradicolari risultano invece utili in caso di dolori da trauma, borsiti, tendiniti e patologie tipo cervicalgie e lombalgie con o senza irradiazione agli arti.

L’obiettivo è quello di agire sulla CAUSA e non solo sui sintomi, quando possibile, cercando di “normalizzare” lo stato dei tessuti danneggiati.

Per molti distretti anatomici mi avvalgo dell’ausilio di una sonda ecografica di ultima generazione (infiltrazione ecoguidata) che consente di visualizzare il percorso dell’ago e di identificare con accuratezza la sede della lesione ed il punto preciso in cui effettuare l’iniezione.

Avendo praticato più di 30.000 infiltrazioni solo negli ultimi 10 anni, ho l’onore di far parte del Technical Expert Panel dell’ISIAT (International Symposium Intra Articular Treatment), associazione che raccoglie i professionisti infiltratori più autorevoli di tutto il mondo, in rappresentanza dell’Italia insieme a soli altri 2 colleghi.

Terapia rigenerativa

Mi avvalgo dell’ausilio della medicina rigenerativa dal 2008, ossia da quando ha iniziato ad essere utilizzata in ambito ortopedico per patologie articolari e muscolo-tendinee. L’obiettivo di questo approccio è cercare di stimolare la rigenerazione di tessuti che con il tempo perdono la capacità di rigenerarsi, come quello cartilagineo.

PRP (plasma arricchito di piastrine)

Nato per essere utilizzato come coadiuvante nella terapia di infortuni di tipo sportivo, quindi anche a carico di tendini e muscoli, il PRP è una tecnica molto efficace nel trattamento delle patologie dolorose articolari; è infatti in grado di fornire dei fattori di crescita a cellule che normalmente non sono in grado di rigenerarsi, come quelle che formano la cartilagine (i condrociti). La tecnica, effettuata in regime ambulatoriale in ambulatorio autorizzato, prevede un prelievo di sangue dal paziente ed il successivo isolamento del plasma ricco di piastrine mediante centrifugazione; il concentrato piastrinico così ottenuto viene poi adeguatamente preparato ed iniettato nelle articolazioni colpite da artrosi (ginocchio, anca, caviglia ed articolazioni dell’arto superiore). Esistono vari tipi di PRP, bisogna avere a disposizione tutti i tipi e saper scegliere quello migliore per quella specifica patologia. Questa capacità è quella che distingue chi, come me, si dedica seriamente da tempo a questo tipo di medicina.

MSC (cellule staminali mesenchimali) da tessuto adiposo

Il tessuto adiposo è ricco di cellule mesenchimali indifferenziate che, una volta iniettate a livello intra-articolare, sono in grado di specializzarsi e innescare processi rigenerativi del tessuto danneggiato. La procedura, che viene effettuata in anestesia locale e in regime di chirurgia ambulatoriale o day surgery, prevede il prelievo di tessuto adiposo dall’addome del paziente, il processamento con un kit apposito e la successiva iniezione del prodotto ottenuto all’interno dell’articolazione o in tendini danneggiati da continue infiammazioni. Esistono vari sistemi per preparare le cellule mesenchimali, noi utilizziamo quello di ultima generazione, che dà una resa migliore.

Monociti da sangue periferico

Un’altra tecnica rigenerativa è rappresentata dall’infiltrazione di cellule mononucleate da sangue periferico, caratterizzate da un elevato potere rigenerativo. La tecnica, effettuata in regime ambulatoriale, prevede un prelievo di sangue venoso del paziente che viene poi sottoposto a un processo di filtrazione attraverso un kit apposito; questo consente la separazione delle cellule mononucleate, che vengono quindi infiltrate nell’area sede della lesione.

Chirurgia mininvasiva

Nei casi di artrosi in fase avanzata in cui i trattamenti conservativi non sono sufficientemente efficaci può rendersi necessario il ricorso ad un intervento di sostituzione protesica che eseguo dai primi anni 2000, dapprima con tecniche standard, successivamente con tecniche mininvasive, ed attualmente con l’eventuale ausilio della chirurgia robotica e della realtà aumentata.

Per gli interventi di protesi di anca e ginocchio (migliaia di interventi eseguiti), mi avvalgo di tecniche di chirurgia mininvasiva che consentono il risparmio di tessuti quali muscoli e tendini, con tempi di intervento più rapidi, meno dolore e ridotta perdita ematica (ridotta necessità di trasfusioni di sangue), tempi di degenza più brevi e predisposizione al recupero precoce ed al rapido ritorno all’ordinaria attività.

Da oltre 10 anni sono referente dei Testimoni di Geova per la chirurgia ortopedica protesica.